3 Novembre: incontro dei Direttori degli Uffici di Curia. Aperta la strada verso un tempo di ascolto e riflessione

La Diocesi di Alghero-Bosa sta compiendo i primi passi nel cammino sinodale, animata dall’entusiasmo del suo Pastore, Padre Mauro Maria Morfino, che soprassiede alla comunione. Il nostro Vescovo ha recentemente provveduto alla nomina dei referenti diocesani per il sinodo, Giuseppe Manunta (Direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali) e Suor Elisa Ciuffa (Suora Francescana Angelina), come rappresentanti dei laici impegnati nella vita cristiana e della vita consacrata, volendo così abbracciare tutta la comunità. Il lavoro dei referenti sarà coadiuvato e sostenuto da un’equipe diocesana i cui compiti saranno i seguenti: partecipazione incontri formativi; formazione moderatori parrocchiali; supporto al cammino sinodale delle parrocchie che ne facciano richiesta; stimolo e sollecitazione all’iter sinodale nel territorio; ritiro delle sintesi elaborate dalle Comunità; collaborazione all’elaborazione del documento di sintesi finale del cammino sinodale diocesano.

Il 3 novembre scorso, Padre Mauro ha riunito i Direttori di tutti gli uffici di curia, insieme ai referenti per il Sinodo, al fine di provvedere all’individuazione dei componenti dell’equipe ed è così che sono stati fatti nomi, che richiamano volti, storie più o meno note, di persone, che mettono generosamente, con gratuità, le loro competenze, la loro professionalità, il loro sapere, a servizio della comunità. L’equipe dovrebbe riflettere le diverse componenti della Diocesi in modo che siano rappresentati i carismi della Chiesa locale e raggiungere, con creatività, instancabilità, benevolenza, in modo capillare, ogni realtà ed ogni persona. Uno degli impegni primari dell’equipe diocesana sinodale è far comprendere ciò che stiamo vivendo, il momento presente. Il cammino sinodale che si è aperto è estremamente rilevante, è un evento mondiale, perché coinvolge ogni angolo del pianeta, anche il più recondito e va inteso correttamente: non è altro lavoro per le Parrocchie già sature di impegni, eventi, ma è una “sosta”, come ci ha detto il Cardinale Bassetti, per tutta la Chiesa, che è invitata a riflettere su se’ stessa, per capire a che punto si trova e ripartire nella direzione suggerita dallo Spirito Santo. Per questo, inserendosi nel cammino pastorale di ogni realtà parrocchiale, dovrà ricoprire un ruolo fondamentale per la crescita della Comunità e non potrà essere procrastinato. Non si può negare che stiamo vivendo un evento di grazia importantissimo, siamo già immersi, per grazia, in un “processo di guarigione condotto dallo Spirito”, non dobbiamo perdere questa occasione o sciuparla, impegnandoci poco o pensando che sia compito solo di alcuni. Il Sinodo attuale è l’avvenimento ecclesiale più significativo dopo il Concilio Vaticano II perché in esso, per la prima volta in duemila anni di storia della Chiesa, è coinvolto tutto il Popolo di Dio.  Tutti siamo coinvolti, nessuno escluso. L’equipe e i referenti, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo, dovranno orientare i lavori nella direzione suggerita dalla CEI che sta fornendo ampio materiale di lavoro e che l’equipe dovrà solo “tradurre” in termini più semplici perché possa penetrare nel tessuto sociale della Chiesa locale.

Per rendere efficace e non sciupare questa opportunità donata, Papa Francesco e la CEI hanno ripetuto più volte che è necessario “ascoltarsi”, guardarsi negli occhi, che vale a dire “ci tengo a te, sei importante, mi interessi tu e quello che pensi, quello che dici”. Lo Spirito Santo parla, infatti, non solo attraverso i frequentatori abituali della Chiesa, ma anche attraverso coloro che appartengono ad altre fedi religiose, attraverso chi l’annuncio non lo ha proprio ricevuto o rifiuta il Vangelo per esperienze di dolore, di non accoglienza, di solitudine, di incomprensione. L’Equipe diocesana sinodale avrà il compito di fornire, alle Parrocchie, strumenti perché si possano registrare queste voci, senza giudizio, senza paura di ciò che emergerà, di ascoltare parole che ci possono fare male. Occorre accettare che del sale sia gettato sulle ferite perché possano essere guarite, perché si possa ricostruire la fiducia violata, la comunione, superando diffidenze, divisioni e aprendo il proprio cuore perché diventi “casa per tutti”, solo così, ci riconosceranno come “Figli di Dio”, discepoli di Cristo. Buon servizio a tutti!