Causa di beatificazione del bororese P. Giovanni Puggioni: si apre il processo diocesano

Lunedì 16 gennaio alle 16.00, presso la Cattedrale in piazza Palazzo a Cagliari, il vescovo e segretario generale della Cei monsignor Giuseppe Baturi, presiederà la celebrazione di apertura del processo diocesano relativo alla causa di beatificazione del gesuita padre Giovanni Puggioni.

Nulla osta. A norma dell’art. 46 dell’Istruzione «Sanctorum Mater», sullo svolgimento delle inchieste diocesane o eparchiali nelle cause dei Santi, il Dicastero delle Cause dei Santi aveva concesso all’Arcivescovo, (nell’ottobre dello scorso anno), il «Nulla Osta» per l’inizio dell’Inchiesta diocesana di raccolta delle prove sul Servo di Dio, sacerdote professo della Compagnia di Gesù (SJ).

Cenni biografici. Nasce a Borore (NU) il 16 giugno 1922. Consacrato sacerdote ad Alghero il 12 agosto 1945, entrò nella Compagnia di Gesù nel 1945, e dopo aver concluso la formazione teologica in Piemonte, viene poi destinato in Sardegna (Bonorva, Nuoro, infine Cagliari, in cui, nella Residenza di San Michele, svolgerà la parte più feconda del suo intenso apostolato). Negli anni Sessanta, quale responsabile regionale della Lega missionari studenti, inizia i viaggi nello Zaire, accompagnato da giovani volontari. Nel 1973 lancia la campagna “Operazione Mosango” che porterà alla costruzione del reparto di pediatria, il cosiddetto “Padiglione Sardegna” nello Zaire. La sua attività missionaria proseguirà negli anni successivi con la costituzione dell’associazione “Operazione Africa Onlus”, con la quale ha sostenuto numerosi missionari sardi in diversi continenti, e contribuito alla realizzazione di una serie di scuole e di strutture sanitarie. Complessivamente, effettuerà ben 18 viaggi missionari in vari Paesi africani. Oltre che per l’attività missionaria va ricordato per l’intensa opera spirituale che ha svolto in tutta la Sardegna per oltre cinquant’anni. I cardini di questo ministero furono la diffusione della devozione al Sacro Cuore, della spiritualità del Cuore Immacolato di Maria e la diffusione del rosario tra i giovani. Tanti lo ricordano per le sue qualità umane di accoglienza e di accompagnamento spirituale. Dopo essere stato colpito da grave malattia nel 2003, proseguì il suo ministero con la sua offerta feconda al Signore, che lo chiamerà a sé a Milis (OR), il 18 febbraio del 2009.