Domenica 26 Gennaio 2020, III del Tempo Ordinario, la Chiesa universale, su indicazione di Papa Francesco, vivrà la Domenica della Parola di Dio. Nel Motu Proprio “Aperuit illis”, con il quale il Pontefice istituisce questa Giornata, Egli afferma:
«[…] che la III Domenica del Tempo Ordinario sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio. Questa Domenica della Parola di Dio verrà così a collocarsi in un momento opportuno di quel periodo dell’anno, quando siamo invitati a rafforzare i legami con gli ebrei e a pregare per l’unità dei cristiani. Non si tratta di una mera coincidenza temporale: celebrare la Domenica della Parola di Dio esprime una valenza ecumenica, perché la Sacra Scrittura indica a quanti si pongono in ascolto il cammino da perseguire per giungere a un’unità autentica e solida» (Aperuit illis, n.3).
Per l’occasione in ogni parrocchia e chiesa sarà consegnato ai fedeli il testo del Motu Proprio unitamente alla proposta di lettura continua della Bibbia da attuarsi nell’arco di un biennio.
In preparazione alla giornata il Vescovo Padre Mauro indica quattro pratiche da attuarsi nelle Comunità parrocchiali in preparazione e durante la Domenica della Parola di Dio. Si riporta di seguito quanto richiesto:
- Nei giorni precedenti la Domenica della Parola di Dio (26 Gennaio 2020) si programmi un incontro con il Consiglio Pastorale, Consiglio Affari economici, catechisti ed operatori pastorali, dove si riprenda in mano qualche paragrafo della Lettera Pastorale “La Fede viene dall’Ascolto” che accompagna il decennio. In quella sede si ricordino le iniziative proposte in Diocesi che pongono al centro la Parola di Dio;
- Nell’Eucarestia di Domenica 26 Gennaio chi presiede pensi a solennizzare l’intronizzazione della Parola, facendo portare ad un Diacono, un Ministro Istituito o un cresimando l’Evangeliario o una bella Bibbia, all’inizio della Celebrazione, o meglio ancora subito dopo l’orazione colletta, così da dare maggior risalto alla caratterizzazione della Giornata. La Parola venga posta in un luogo (es. in un leggio) ben in vista, adornata ed illuminata (possibilmente anche con un cero), e subito dopo incensata, e rimanga in quella postazione per tutto il giorno. Un segno liturgico che era previsto nella Lettera Pastorale, anche in modo permanente;
- Nell’omelia della Domenica sia messo in evidenza come la Chiesa vive della Parola di Dio e come essa è radunata ed educata, nel suo rapporto con Dio e con i fratelli, nel suo saper stare dentro la storia con gli stessi sentimenti di Gesù, a partire dalla Parola di Dio. “La Chiesa non evangelizza se non si lascia continuamente evangelizzare [dalla Parola di Dio]” EG 174;
- Si invitino i fedeli presenti nella Celebrazione Eucaristica domenicale a leggere il testo dell’Aperuit illis contenuto nella brochure che arriverà nelle parrocchie.
Mons. Angelo Cocco