“Con Maria contempliamo il volto di Gesù”

In questo ultimo anno ci sono stati diversi cambiamenti all’interno della Chiesa della Mercede, modifiche e nuovi acquisti voluti dal Parroco P. Pasquale finalizzati non solo a migliorare l’estetica e l’acustica, ma ad evocare un intenso legame con la nostra Mamma Celeste da una parte e dall’altra a tessere un filo invisibile con la Spagna dove l’Ordine della Mercede è nato. Infatti sono state collocate ben undici riproduzioni di opere d’arte realizzate da famosi pittori spagnoli del 1600, legati artisticamente all’Ordine, affiancate da riproduzioni di famose opere di autori italiani e francesi, quasi tutti del medesimo periodo, che per la sua fecondità è passato alla storia come il “Siglo de oro”. In una chiesa intitolata alla Madonna è certamente di grande pregio aver posizionato opere che ripercorrono i momenti più importanti della vita di Maria, ma non solo…Osservando dall’altare nella cappella di destra si trova l’Annunciazione di Bartolomè Esteban Murillo, un dipinto estremamente delicato dal quale si respira una profonda intimità; è ambientato in un contesto domestico, che fa apparire la grandezza e al tempo stesso l’umiltà della Vergine Maria come una donna pienamente immersa nella storia e nel quotidiano, mentre pronuncia il suo Fiat all’Arcangelo Gabriele che le ha portato l’annuncio.
Di fronte si può ammirare “La visitazione di Maria ad Elisabetta”, ben visibile dall’altare, realizzata dal pittore francese Philippe de Champaigne che ha saputo ben esprimere la sollecitudine della Vergine nell’andare dalla cugina con la quale condivide il grande progetto di Dio; sul giovane viso della Madonna traspare tutta la Sua lode a Dio.
A seguire, nella cappella intitolata al Sacro Cuore di Gesù, è stata collocata la riproduzione dell’opera realizzata da Guido Reni raffigurante “San Michele Arcangelo”, patrono della città, che sprigiona un’intensa delicatezza, dove umano e divino si fondono in un’armoniosa grazia, come accade anche nel dipinto posizionato di fronte, nel quale si può ammirare la raffigurazione del Padre Misericordioso” di Pompeo Batoni che avvolge in un dolce abbraccio il figlio pentito.
Dopo questo “intermezzo” che ricorda all’osservatore quanto è grande l’amore del Padre per ogni suo figlio e come tutto rientra nel disegno salvifico di Dio che ha a cuore l’umanità e la protegge dal maligno, si prosegue con la “Nascita di Gesù” di Giuseppe Ricciotti;  un quadro dai colori caldi e avvolgenti che focalizza l’attenzione sul contesto di povertà e di umiltà in cui Dio sceglie di incarnarsi, sottolineando lo stravolgimento di tutte le idee fasulle che l’uomo si è sempre costruito su di Lui. È stato volutamente collocato accanto al mosaico raffigurante il Battesimo di Gesù nel Giordano, che segna l’inizio della vita pubblica di Gesù, e di fronte ad una tela d’autore che rappresenta Gesù avvolto di luce.
A seguire, passando sul lato sinistro di chi osserva dall’altare, si prosegue con “La deposizione di Gesù dalla croce”, volutamente collocata di fronte al Crocifisso, simbolo di Redenzione, che in un gioco di luci e ombre evidenzia tutto il pathos del momento nella sua drammaticità e la compartecipazione di Maria alla passione e alla morte del figlio; Maria dunque corredentrice dei cristiani, titolo con cui i mercedari amano definire la Madonna della Mercede.
Nella cappella dedicata alla Madonna di Bonaria sono stati posizionati altri due importanti riproduzioni: “La Resurrezione di Cristo” di Giambattista Tiepolo, quadro di forte intensità espressiva che si concretizza nei colori, nella luce intensa, negli spazi e nella fisicità di Gesù che, con scioltezza ed eleganza, afferma la Sua vittoria sulla morte; e “l’Assunzione di Maria Vergine al Cielo” di Bartolomè Esteban Murillo, fra le più elevate espressioni del barocco spagnolo, che nei contrasti di luci ed ombre permette all’osservatore di partecipare quasi fisicamente a questo miracoloso passaggio dalla terra al cielo, il tutto arricchito da una schiera di angeli che pare sollevino il corpo di Maria alla gloria del paradiso.
Proseguendo nel percorso si arriva alla prima cappella a sinistra guardando dall’altare, in cui si possono ammirare altre due rappresentazioni. La prima, che si differenzia da tutte le altre per forma, dimensioni e caratteristiche e in qualche modo “interrompe” la sequenza sulla vita di Maria e Gesù, è una riproduzione degli Angeli musicanti  di Francesco Botticini ed è stata collocata nel luogo in cui si trova la cantoria, quasi a protezione dei cantori e dei musicisti. La seconda è una riproduzione del dipinto di Diego Velazquez, “L’incoronazione di Maria Vergine” che descrive l’apoteosi di Maria  in un trionfo di colori, di delicati intrecci e di sublimi movenze esaltando e celebrando Maria Regina del cielo e della terra.
Conclude la serie dei dipinti il piccolo paliotto collocato sotto l’altare, raffigurante “I discepoli di Emmaus”, di Philippe de Champaigne , scelto dal parroco per la sua simbologia e il suo significato; come riporta l’evangelista Luca “lo riconobbero nello spezzare il pane”, proprio nel pane spezzato dell’Eucaristia che si celebra sull’altare Gesù si fa riconoscere e si dona ad ognuno.

Questo itinerario iconografico, oltre ad aver arricchito e abbellito la Chiesa, richiama alla memoria l’importanza di Maria dentro la Storia della Salvezza, una figura umile e silenziosa che con tutta la sua vita prende il fedele per mano e lo conduce a Gesù. Un accompagnamento dolce e spontaneo di Madre premurosa nei confronti dei propri figli: la Chiesa è ora piena della sua presenza anche in modo visibile agli occhi, anello di congiunzione tra terra e cielo; lei che mai ha dubitato, lei che si è fidata totalmente della Parola, lei che ha ripetuto il suo Sì e mai è venuta meno al suo impegno con il divino.
L’arte, quindi, come massima espressione di bellezza, che evoca nel cuore l’appartenenza al cielo e aiuta l’anima a trascendere per gustare la magnificenza dell’Eterno.
Un grazie speciale al parroco per questa scelta accurata e per aver apportato un tocco di eleganza e di raffinata bellezza. 

Buona visione!