Il “Canto della Sibilla” è un testo religioso, che descrive su una suggestiva base melodica il giudizio universale attraverso i segni dei tempi, in quanto testimonia, fra l’altro, l’intenso scambio culturale fra Oriente e Occidente e, fra l’Africa e il continente europeo in un’epoca in cui il Mediterraneo era  il centro del mondo. “Nel giorno del giudizio avremo la ricompensa del nostro servizio. Da una vergine nascerà Dio nato uomo che giudicherà il bene e il male di ciascuno…”. Dopo il Concilio di Trento, il canto della Sibilla fu abolito dai libri della liturgia ufficiale, ma continuò ad essere praticato per tradizione orale in varie località. Già tradotto fin dal Medioevo in varie lingue volgari, è tuttora cantato in catalano, a Barcellona, in alcuni centri delle Isole Baleari e in particolar modo ad Alghero, in Sardegna. Venerdì 15 alle ore 20.45 nella Cattedrale dell’Immacolata Concezione, le associazioni “Analfabetica” e “Arte in Musica” interpreteranno attraverso la direzione del regista Enrico Fauro il canto della Sibilla in “lo senyal del judici”.
L’Unesco ha dichiarato nel 2010, il canto della Sibilla uno dei Capolavori del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità.