“Manda il Tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra”

“Manda il Tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra” è la frase che si ripete nel salmo della liturgia di Pentecoste, un’invocazione su cui è salutare soffermarsi, perché mai come quest’anno c’è necessità di un rinnovamento radicale, che trasformi profondamente la vita di ognuno. Solo lo Spirito di Dio è in grado di far cambiare la prospettiva da cui si osserva la storia, solo la Sua potenza trasformatrice può far modificare i parametri e i perimetri in cui si snoda la propria quotidianità e può davvero trasformare il credente in “cristiano” credibile e creduto.
“Si trovavano tutti insieme…” gli Atti degli Apostoli ci raccontano di una comunità riunita attorno a Maria, non di singoli individui che nella solitudine della propria stanza pregano il Padre, ma un gruppo di persone eterogenee che insieme formano la prima comunità cristiana. E la presenza di Maria non è certamente casuale, è la sua ultima apparizione terrena riportata dalla Bibbia, lei che aveva già accolto ancora giovanissima lo Spirito di Dio nel suo grembo verginale si trova insieme agli Apostoli durante l’effusione di Pentecoste e diventa Madre di questa Chiesa nascente. Maria esprime con la sua vita il modello per ogni cristiano, lei che, sollecita, corre in aiuto di ogni persona in difficoltà come ha fatto con Elisabetta.
È sicuramente una bellissima coincidenza che quest’anno Pentecoste e la festività della Visitazione di Maria ad Elisabetta siano lo stesso giorno. Per i Mercedari questa è una ricorrenza importante in cui si festeggia la Patrona della Provincia Romana.
Il 31 maggio, dunque, nella celebrazione vespertina delle ore 19.30 si farà memoria di questi avvenimenti e si concluderà solennemente il mese mariano, che in questo particolare anno, segnato dal dolore, è stato caratterizzato ogni giorno da speciali preghiere per tutte le persone che sono tornate alla casa del Padre senza il conforto di una carezza, di una preghiera, o di un funerale.
Tutte le preghiere e i pensieri personali verranno bruciati in un braciere; il fuoco come simbolo dello Spirito che continua ad infiammare i cuori e che unisce in comunione tutti coloro che pregano devotamente con coloro che non sono più tra noi, sotto lo sguardo materno di Maria, che intercede per i suoi figli presso il Padre.
Chi lo desidera potrà ancora scrivere dei pensieri, preghiere o impegni che potranno essere aggiunti a quelli già deposti e bruciati insieme.

Noi crediamo in un Dio che mantiene le Sue promesse
e la solennità di Pentecoste ce lo ricorda in modo forte e concreto.

Ed io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore,
che rimanga con voi per sempre

(Gv. 14, 16)