Nuove nomine in Diocesi

Carissimi presbiteri e diaconi, fratelli e sorelle della Chiesa di Alghero-Bosa, su tutti e su ciascuno sia la pace del Signore. Vengo a voi per condividere alcune notizie che rivestono una seria importanza nella vita della nostra diocesi.

Al Consiglio presbiterale del 5 giugno scorso sono stati presentati i dati riguardanti la situazione attuale del nostro Presbiterio e le prospettive negli anni a venire. Alcune indicazioni sintetiche erano state poi richiamate a conclusione del Ritiro del Clero l’8 giugno. Ugualmente al corrente di tali dati è stato messo il Consiglio pastorale diocesano e la Consulta delle Aggregazioni laicali il 18 del medesimo mese.

I presbiteri diocesani a servizio della Diocesi di Alghero-Bosa che conta 61 parrocchie – circa 103.000 abitanti – erano 63 nel 2012; 60 nel 2015; 56 nel 2018 e 49 oggi.

In questi ultimi 12 anni sono deceduti 21 presbiteri e 4 diaconi permanenti (+ 5 religiosi presbiteri).

Le ordinazioni presbiterali sono state 10.

Degli attuali 49 presbiteri:

  • 19 sono ultrasettantenni (da 70 a 94 anni);
  • 7 sono gli ultrassessantenni (tra i 64 e i 70 anni);
  • 7 sono gli ultracinquantenni (tra i 51 e i 58 anni);
  • 8 sono gli ultraquarantenni (tra i 40 e i 47 anni);
  • 8 sono gli ultratrentenni (tra i 31 e 39 anni);

I presbiteri in attività sono 33;

i presbiteri in quiescenza e/o malati sono 17.

I diaconi transeunti sono 3.

I presbiteri diocesani attivi fuori diocesi sono 5 (G. Colleo; M.F. Fiorentino; A.G. Nieddu; G. Pilotto; S. Sanna).

L’età media complessiva dei presbiteri (computati anche i diaconi transeunti) è di 60 anni ca.

I presbiteri attivi in diocesi non incardinati sono 6 (Alberto Garau; Andrea Marongiu; Sebastiano Martinez; Salvatore Rosa; Ottavio Sias; Antonio Tedeschi).

Fino ad ora:

1 presbitero aveva affidate 3 parrocchie;

16 presbiteri avevano affidate 2 parrocchie;

13 presbiteri avevano affidate 1 parrocchia.

I Religiosi presenti fino ad ora in diocesi, nelle 4 comunità (Minori Conventuali, Gesuiti, Mercedari e Passionisti) erano 14.

Da ora, tenendo conto anche della chiusura, a breve, della comunità dei Gesuiti e del nuovo assetto della comunità dei Mercedari e dei Passionisti, i religiosi in diocesi saranno 9.

A questi dati oggettivi della situazione diocesana, si sono aggiunti alcuni altri dati che hanno richiesto una ridistribuzione dei servizi ministeriali in diocesi:

  • il ritiro da parte dei superiori Concezionisti della presenza di p. Mario Pesenti e p. Patrick Kalala dalle parrocchie della S. Famiglia e di S. Francesco in Macomer;
  • il ritiro da parte dei superiori Passionisti di p. Antonio Annecchino dalla parrocchia di S. Giorgio martire in Pozzomaggiore;
  • il trasferimento da parte dei superiori Passionisti di p. Franco Bonato dalla parrocchia di S. Maria Goretti in Alghero;
  • la presentazione delle dimissioni di don Michele Daga dalla parrocchia di S. Andrea apostolo in Modolo, che si rende disponibile per eventuali sostituzioni nella forania;
  • la richiesta di don Battistino Mongili di essere sollevato dalla cura della parrocchia di S. Giovanni Battista in Sedilo;
  • la richiesta di don Lorenzo Piras di essere sollevato dalla cura della parrocchia di Nostra Signora de s’Ena Frisca in Putifigari;
  • la necessità di provvedere alla nomina di un amministratore parrocchiale per la parrocchia della Madonna del Santo Rosario in Alghero per sollevare Monsignor Angelo Cocco da questo ulteriore impegno che si aggiungeva alla cura della parrocchia cattedrale dell’Immacolata Concezione in Alghero e alla Cancelleria della Curia.

Sia nel suddetto Consiglio presbiterale che nel Consiglio pastorale diocesano e nella Consulta delle Aggregazioni laicali, sia nella riunione del Collegio dei Consultori del 23 di giugno u.s., è emersa la consapevolezza che, in questo anno pastorale 2023-2024, si dovrà affrontare, in tutte le sedi a ciò deputate – compreso naturalmente il cammino sinodale nella sua fase “sapienziale” – quanto emerso dai dati sopra ricordati.

È di provvidenziale aiuto questa fase sapienziale del cammino sinodale che ci chiede di “realizzare [il] discernimento ecclesiale, cioè nell’approfondire quanto ascoltato e sperimentato nella fase narrativa e nell’elaborare scelte concrete da presentare poi nella fase profetica e decisionale, in vista della conversione sinodale e missionaria della Chiesa. Questo processo di discernimento si realizza in ogni Diocesi […] I soggetti da coinvolgere nel discernimento diocesano sono molti, oltre i gruppi sinodali sul territorio: i consigli pastorali, i consigli per gli affari economici, i consigli presbiterali, gli organismi di curia, le parrocchie, le associazioni e le aggregazioni laicali, le comunità religiose ecc. Le équipes sinodali potranno svolgere un ruolo importante di raccordo tra questi soggetti ecclesiali. In questa fase, il ruolo fondamentale è svolto dagli organismi di partecipazione ecclesiale, in cui sono presenti tutte le componenti del popolo di Dio e dove i Pastori e i fedeli si esercitano nell’ascolto e nel dialogo fino alla maturazione del consenso ecclesiale che prepara infine la decisione” (CEI, Si avvicinò e camminava con loro. Orientamenti metodologici per il discernimento della fase sapienziale nelle Diocesi, p.3 – giunto giovedì 14 settembre 2023).

Sarà dunque necessario, per ri-animare l’annuncio del Vangelo e ri-organizzarlo a partire dalla realtà concreta che viviamo come Presbiterio e come Popolo di Dio in cammino verso il Regno in questa Chiesa di Alghero-Bosa in questo tempo, soppesando le effettive forze attualmente in campo così da giungere ad un assetto pastorale più congruo, umanamente e apostolicamente meno defatigante (e meno frustrante) per ogni ministro del Vangelo e per ciascun membro del Popolo di Dio e, soprattutto, evangelicamente più eloquente.

Ma molto, molto più necessario e urgente per ripartire, mossi da una consapevolezza nuova e obbedienti allo Spirito del Signore, non è tanto e solo e primariamente valutare la nostra situazione numerica e di forze, quanto il credito dato alla parola e alla persona di Gesù e quanto la fraternità costruita con impegno e condivisa concretamente nel Presbiterio e con ogni fratello e sorella che il Signore ci ha affidato da amare: “Da come vi amerete vi riconosceranno per miei!” (Gv 13,35). Solo questo ci può risospingere, umili, gioiosi e fiduciosi sulle vie della missione che ci è stata affidata.

L’appello è del Signore Gesù: ri-cor-dando, mettendo cioè nuovamente al centro del cuore la nostra fede in Lui, la chiamata personale da parte di Lui per ciascuno di noi, la disponibilità data a Lui, per il ministero, in quell’alba incandescente che è la nostra ordinazione presbiterale, quel desiderio di dono e di servizio gratuito e incondizionato – vero dono dello Spirito! – che ha animato il nostro cammino di discepoli fino a questo istante.

Proprio perché dedicheremo, come Presbiterio e come Chiesa locale, questo anno che si apre a tale riflessione, così da giungere a scelte ponderate, sagge e “sapienti”, tutte le nomine che immediatamente seguono, saranno ad tempus. Se poi si riterrà che hanno possibilità di futuro e appariranno congrue per il bene delle comunità per il tempo a venire, potranno essere confermate.

Nomino:

  • padre Andrea Rossi amministratore parrocchiale della parrocchia della S. Famiglia e di S. Francesco in Macomer, coadiuvato da don Marco Saurra e dal diacono don Leonardo Arca;
  • padre Vito Lombardi amministratore parrocchiale della parrocchia di S. Giorgio martire in Pozzomaggiore; della parrocchia di S. Giulia in Padria; della parrocchia di S. Giovanni Battista in Mara e della parrocchia di S. Giorgio martire in Semestene. L’amministratore parrocchiale sarà coadiuvato dai Padri Cappuccini della Provincia di Sardegna-Corsica e da qualche presbitero limitrofo disponibile;
  • don Ottavio Sias amministratore parrocchiale della parrocchia di S. Antonio abate in Silanus e della parrocchia di S. Pietro apostolo in Lei;
  • padre Marino Longo CP amministratore parrocchiale della parrocchia di S. Maria Goretti in Alghero;
  • don Andrea Manca amministratore parrocchiale della parrocchia di S. Andrea apostolo in Modolo;
  • don Maurizio Demartis amministratore parrocchiale della parrocchia di S. Giovanni Battista in Sedilo;
  • don Battistino Mongili amministratore della parrocchia di S. Leonardo confessore in Dualchi;
  • don Lorenzo Piras amministratore parrocchiale della parrocchia Nostra Signora di Loreto a Sa Segada, Alghero;
  • padre Sebastiano Martinez amministratore parrocchiale della parrocchia di Nostra Signora de s’Ena Frisca in Putifigari;
  • don Manuel Petretto amministratore parrocchiale della parrocchia della Madonna del Santo Rosario in Alghero;
  • padre Andrea Marongiu amministratore parrocchiale della parrocchia della Beata Vergine Assunta, Villa Assunta in Alghero;
  • padre Gerardo Schirru OdM amministratore parrocchiale della parrocchia di Nostra Signora della Guardia, Guardia Grande in Alghero;
  • don Filippo Dore amministratore parrocchiale della parrocchia della Beata Vergine Stella Maris, Maristella in Alghero.

Da ora:

2 presbiteri hanno affidate 4 parrocchie;

2 presbiteri hanno affidate 3 parrocchie;

13 presbiteri hanno affidate 2 parrocchie;

16 presbiteri hanno affidata 1 parrocchia.

Dati, questi, che l’intera comunità diocesana è chiamata a soppesare con grande attenzione e a portare nella preghiera per affidarli al Signore. Dati che, certamente, aiutano a comprendere con occhio benevolo, con saggezza evangelica e con profonda simpatia l’impegno, la fatica e il dono di sé di questi fratelli ministri del Vangelo.

Il grazie è cordiale e doveroso verso tutti i presbiteri che hanno offerto la loro disponibilità in questo momento particolare della nostra storia: a coloro che, dopo lunghi anni di ministero, lasciano la/le comunità che hanno guidato con dedizione; a coloro che sono chiamati a guidare e servire altre comunità e che si son resi disponibili con prontezza e volentieri; a coloro che, oltre le comunità loro affidate, con generosità, hanno assunto l’impegno di servire anche altre realtà parrocchiali; a coloro che, per la prima volta, assumono, trepidanti e fiduciosi nel Signore, il loro primo impegno come pastori del gregge.

Il grazie è cordiale e doveroso verso tutte le comunità coinvolte in questo frangente: molti e profondi sono certamente i legami stretti con i diversi presbiteri chiamati in causa; molti e profondi sono i motivi di affetto e di gratitudine vicendevolmente condivisi; molti e profondi sono i gesti di squisita gratuità, di forte amicizia e di indissolubile fraternità che hanno segnato anni di comunione, di cammini condivisi, di scelte che hanno segnato indelebilmente la vita.

Tutti, pastori e gregge, il Pastore grande della Chiesa che pellegrina nel tempo sostenga, illumini, conforti.

                                                                                          ✠ Mauro Maria